Varese - A Varese protesta contro il DDL “Ammazza Natura”: flash mob per la biodiversità - - Varese News

Domenica 3 agosto dalle 10:30 al Lido di Varese alla Schiranna si terrà un flash mob per protestare contro le modifiche alla Legge 157 del 1992 sulla caccia. Il movimento, promosso da Network Giovani, Europa Verde e Movimento 5 Stelle Varese, si oppone fermamente al cosiddetto Ddl “Ammazza natura” che, secondo gli attivisti, metterebbero in pericolo la biodiversità e il patrimonio naturale italiano.
Le modifiche previste alla legge sulla cacciaLe proposte di modifica prevedono l’estensione delle aree cacciabili, comprese zone precedentemente protette come le spiagge, e l’allungamento dei periodi di caccia, con la possibilità di aprire la stagione venatoria prima del termine e di posticiparla oltre la chiusura tradizionale. La riforma consentirebbe l’uso di visori notturni, archi e falchi per la caccia e un aumento significativo delle specie cacciabili, da 7 a 47. Tali modifiche, denunciano i manifestanti, sarebbero in violazione delle normative europee, tra cui la Direttiva Uccelli, e rischierebbero di compromettere le aree protette e la fauna selvatica.
La protesta a VareseAttraverso il flash mob di domenica gli attivisti vogliono sensibilizzare l’opinione pubblica sull’impatto delle modifiche alla legge sulla caccia. Secondo gli organizzatori, si tratterebbe di un pericoloso passo indietro per la protezione dell’ambiente e per le politiche di sostenibilità che sempre più giovani chiedono con forza. Come dichiarato da Francesco Pio Miceli, Referente del Network Giovani (M5S) di Varese: «Questa legge rappresenta un arretramento normativo. Aprire la strada a una caccia deregolamentata e svincolata da basi scientifiche significa negare a tutti noi la possibilità di vivere in un ambiente sano, equilibrato e ricco di biodiversità».
«Se le modifiche alla Legge 157 del 1992 venissero approvate – tiene a precisare Diego Carmenati, vice rappresentante del M5S di Varese e coordinatore del Tavolo sui Diritti degli animali -, verrebbero estese le attuali aree di caccia attraverso l’apertura di nuove zone, precedentemente protette, comprese aree demaniali come perfino le spiagge nella prima stesura del testo, riducendo la percentuale di territorio protetto al di sotto del 30% minimo richiesto dall’Europa».
«Se questo non bastasse – aggiunge Nicolò Miani, membro del direttivo di Europa Verde in provincia di Varese – aumenterebbero da 7 a 47 le specie di uccelli cacciabili, anche attirandole con richiami vivi. Ciò significherebbe che uccelli migratori sempre più piccoli, partiti dal Nord Europa per raggiungere i Paesi a Sud dove trascorrere l’inverno e prepararsi alla stagione nuziale, arrivati in Italia troverebbero le reti con cui essere catturati per diventare esche per gli esemplari più grandi».
La manifestazione vedrà anche la partecipazione di diversi gruppi e movimenti, tra cui GT M5S Como, GT M5S Busto Arsizio, Un’Altra Storia Varese e Sinistra Italiana, con adesioni in continuo aggiornamento.
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